scritta mentre metaforicamente mi guardavo le spalle.
Cenere
Guardo dietro
E altro non vedo. Cenere,
Nient’altro che cenere.
I soldati son passati
Portando via i malandati,
Gente piange soffocata
Dal dolore ormai vitale.
Palazzi in fiamme
Case brucianti
Stracci ridotti in polvere,
E le persone passano
Bruciate dal mortuario esercito.
Rivedo i miei ricordi,
Non son altro che cenere
Inutile cenere.
Le spine che ho in mano, intatte,
Non fanno che pungere
Il cuor infranto, rabbioso,
Di gioia privato. Prendetele,
Questo dolore non mi è caro,
Sol disgusto mi arreca.
Prendete i miei ricordi,
Offriteli al fuoco, dategli
I miei oggetti, solo ormai tali.
Il disegno, il pallone, il giocattolo,
La sedia a dondolo. Bruciate tutto.