14/04/2007 14:51 |
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| | | OFFLINE | Post: 465 Post: 165 | Sesso: Maschile | Spammer | |
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Le prime che mi son passate sotto mano:
Erri de luca: i dolori hanno una chiave di violino solo per i musicisti
Erri de luca: siamo un camino spaccato che non mostra fine, dritto e stretto. Mi tiro su scansando la sua testa, il nostro due si distacca di nuovo a dipanare una bava di corda tra noi: siamo un'unica bestia che s'infila, si ritrae, si attorciglia intorno ad un ancoraggio e poisi sfila verso l'altro
Erri de luca: una verità può essere colta da un passante, un estraneo può trasmetterla più fedelmente di chi la conosce e la patisce. Non avrebbe potuto cambiare niente, ripeteva quel grido su sillaba da sirena, da cagna, da madre. Si stampa a caldo e a caso il dolore degli altri su di noi. Il grido, la voce, condividono la natura del seme. Lasciar detto piò che lasciar scritto incita la memoria degli altri a custodire
Goethe Werther: tuonava solo in lontananza, e la pioggia voluttuosa frusciava sulla campagna, e un soavissimo profumo, nell'opulenza della'aria estiva, saliva tra me e lei
Goethe Werther: e io rido del mio cuore...e faccio la sua volontà
Marta sui tubi - Una donna e la sua semplicità: ...e io ho fatto ancora finta di cercare una persona viva tra le macerie di un palazzo che non è mai crollato |
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