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Cronache di Concerti...

Ultimo Aggiornamento: 01/10/2007 15:13
17/04/2007 18:24
 
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siccome Fade si occuperà del concerto dei Tool a Torino, io mi dedico agli Iron Maiden, che suonarono a Milano lo scorso 3 dicembre.

L'attesa fu lunga, l'entusiasmo in parte spezzato dalla notizia che le Vergini di Ferro avrebbero suonato di fila tutto l'ultimo album, bello ma all'apparenza non da presentare interamente live, con sole 5 traccie storiche alla fine. Pensare che io speravo in qualcosa da Dance Of Death....
Comunque si entra dentro e ad iniziare la serata ci pensa una grandissima artista: la figlia di Steve Harris, Lauren. Di sicuro in quanto a bellezza non ha ereditato dal padre, ma purtroppo dal padre non ha ereditato neanche il talento, visto che è tutta immagine e zero sostanza. Come si sol dire, mi rifaccio gli occhi ma le orecchie si distruggono (questo a dir il vero è un detto che ho inventato ora sul momento). C'è però chi gradisce e si da al pogo.
Subito dopo è il momento dei Trivium. Non ricordo la scaletta, che dà comunque ampio spazio all'ultimo The Crusade, lasciando spazio alla sola Pull Harder On The Strings Of Your Martyr per quel che riguarda il bellissimo Ascendancy. Con il nuovo stile suonarono all'heineken le canzoni vecchie e vennero decisamente male, qui con le canzoni nuove va decisamente meglio facendo una figura nettamente migliore, ma è chiaro che se non fosse per questa scelta la loro carriera poteva essere ben più florida.
E alla fine toccò a loro, il gruppo che ha stilato l'alfabeto della New Wave Of British Heavy Metal: gli IRON MAIDEN.
Si comincia subito con una fulminante Different World, che dal vivo risulta devastante con Dickinson e compagni che ci danno dentro al massimo tecnicamente, una partenza degna di un concerto dei Maiden.
Fu poi la volta di These Colours Don't Run e Brighter Than A Thousand Suns, che dimostra come il gruppo con 50 primavere alle spalle è ancora tra i migliori in ambito live.
Alla quarta traccia, The Pilgrim, l'inconveniente: la canzone è all'inizio, Dickinson si prepara per la sua performance, quando un imbecille lo zuppa d'acqua rovinandogli il microfono. Mentre gesticolando gli dà dello sfigato per poi ricercare un nuovo microfono, il resto della band da grandi professionisti quali sono non si fermano e continuano a suonare la canzone. Una volta trovato il microfono, Bruce attacca con il ritornello e, dopo aver ribeccato il colpevole del fatto dicendogli a gesti 'se lo rifai ti ammazzo', conclude dignitosamente la canzone. Peccato perchè era una tra le traccie che più aspettavo.
Si continua su alti livelli con The Longest Day e Out Of The Shadow, quest'ultima struggente nonostante sia forse la peggiore dell'album per la sua troppa somiglianza con Wasting Love.
Tocca al singolo The Reincarnation Of Benjamin Breeg, brano che col tempo ho sempre più apprezzato e che apprezzerò anche dal vivo, tra le migliori del live. Così come sarà tra le migliori la successiva For The Greater Good Of God, che reputo personalmente la migliore del cd e che dall'ultimo album sarà la canzone eseguita meglio.
Lord Of Light e The Legacy chiudono il ciclo di A Matter Of Life And Death che, tra lo scetticismo iniziale, ha ben figurato dal vivo.
Ora però comincia Fear Of The Dark e, come al solito, l'atmosfera diventa magica su questa canzone. Indescrivibilmente immensa, troppo bella per essere spiegata così a parole.
Si pesca poi una delle primissime canzoni del gruppo, l'autocelebrativa Iron Maiden, che con la sua potenza allo stato puro intervallata dalla figura di Eddie che esce da un carro armato risulta da applausi come se sia stata suonata una ventina di anni prima.
Si riprende con Two Minutes To Midnight, altra canzone potente che lascia senza fiato, anche se il meglio Dickinson lo dà con The Evil That Men Do, dimostrando in mezzo alla marcia di Eddie come alla sua veneranda età ci sa ancora fare con la voce.
La chiusura è degna di questo nome. Basta che vi dica il nome della canzone, non c'è bisogno che vi dica altro: Hallowed Be Thy Name.
Un grande concerto, con i Maiden che, ancora una volta, dimostrano di essere tra le migliori band live. Spero di poterli vedere l'anno prossimo, quando suoneranno le canzoni del periodo che va da Powerslave a Fear Of The Dark.

Scaletta:
1. "Different World"
2. "These Colours Don't Run"
3. "Brighter Than a Thousand Suns"
4. "The Pilgrim"
5. "The Longest Day"
6. "Out of the Shadows"
7. "The Reincarnation of Benjamin Breeg"
8. "For the Greater Good of God"
9. "Lord of Light"
10. "The Legacy"
11. "Fear of the Dark"
12. "Iron Maiden"

-------

13. "Two Minutes to Midnight"
14. "The Evil That Men Do"
15. Hallowed Be Thy Name"

Prossime recensioni live: Isis e INDEPENDENT DAYS FESTIVAL.
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