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Progressive Italiano anni'70

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2007 13:40
15/03/2007 21:31
 
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Il progressive italiano degli anni Settanta: una “maniera diversa” di pensare la “musica” tentando la via della contaminazione con generi "colti".

Caratteristica essenziale del progressive italiano, è la necessità di creare un superamento di certi limiti: come l’incontro con la musica classica. L’”esperimento” più interessante (e più riuscito) è sicuramente il "Concerto Grosso n. 1" dei New Trolls.
O come l’incontro con il jazz e la musica etnica: i Perigeo di "Genealogia" sono un esempio. Oppurer i Napoli Centrale e il loro "jazz-prog made in Naples".

Per “rock progressivo italiano” si intende un fenomeno musicale cominciato nella fine degli anni Sessanta e conclusosi, tranne qualche eccezione, prima della fine degli anni Settanta. Quest'espressione racchiude molti gruppi, anche piuttosto differenti tra loro, accomunati solamente dal desiderio di far “progredire” la musica, di andare al di là della canzonetta dai tre accordi e dal facile ritornello, marchio di fabbrica di tutta, o quasi, la produzione musicale in voga fino a quel momento, in particolare del cosiddetto “beat”; e non è un caso, difatti, se i maggiori gruppi italiani del progressive rock quali Le Orme, la P.F.M., i New Trolls, avessero cominciato la loro carriera proprio dal beat per poi evolversi sulla scia dei gruppi anglosassoni, i veri promotori del filone progressivo(King Crimson,Emerson Lake & Palmer, Gentle Giant, Van der Graaf Generator, Jethro Tull, Pink Floyd e Genesis).

Ora vi elenco alcuni tra i gruppi piu importanti del genere progressive italiano degli anni 70 e i loro album piu rappresentativi:

Alphataurus - "Alphataurus" (1973)

Alusa Fallax - "Intorno Alla Mia Cattiva Educazione" (1974)

Apoteosi - "Apoteosi" (1975)

Area - "Arbeit Macht Frei" (1973) / "Crac!" (1975)

Balletto Di Bronzo - "Ys" (1972)

Banco del Mutuo Soccorso - "Banco del Mutuo Soccorso" (1972) / "Darwin!" (1973)

Battiato Franco - "Fetus" (1972)

Biglietto per l'Inferno - "Biglietto per L'inferno" (1974)

Blue Phantom - "Distorsions" (1971)

Jet - "Fede, Speranza e Carità" (1972)

Jumbo - "Dna" (1972) / "vietato ai minori di 18 anni" (1973)

Metamorfosi - "E Fu Il Sesto Giorno" (1972) / "Inferno" (1973)

Museo Rosenbach - "Zarathustra" (1974)

Napoli Centrale - "Napoli Centrale" (1975) / "Mattanza" (1976)

New Trolls - "Concerto grosso per i New Trolls" (1971)

Orme - "Felona e Sorona" (1973)

Osanna - "L'uomo" (1971) / "Palepoli" (1973)

Panna Fredda - "Uno" (1971)

Perigeo - "Azimut" (1972) / "Abbiamo tutti un blues da piangere" (1973) / "Genealogia" (1974) / "La Valle Dei Templi" (1975)

P.F.M. - "Per un Amico" (1972) / "Storia di un Minuto" (1972)

Quella Vecchia Locanda - "Quella vecchia locanda" (1972)

Ricordi d'Infanzia - "Io Uomo" (1973)

Showmen2 - "Showmen2" (1972)

The Trip - "Caronte" (1972)

Uovo di Colombo - "L'uovo di colombo" (1973)

poi un pò alla volta parleremo dei singoli gruppi...
e c'è molto da dire [SM=x1303776]

[Modificato da krusty.il.clown 01/08/2007 21.55]


15/03/2007 21:58
 
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ho ascoltato oltre alla PFM e al Banco i Metamorfosi, e devo dire che sono davvero eccezionalmente eccezionali [SM=x1303762]
15/03/2007 22:22
 
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APOTEOSI
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formazione:
Silvana Idà (voce)
Massimo Idà (tastiere)---> aveva 14 anni quando hanno inciso l'album
Franco Vinci (chitarra, voce)
Federico Idà (basso, flauto)
Marcello Surace (batteria)---> aveva 17 anni quando hanno inciso l'album



Nella scena italiana del progressive, durante i mitici anni '70, i gruppi propriamente detti "mordi e fuggi" si contavano a decine e decine. Molti di loro furono vittima della sindrome da genio incompreso, in quanto la stragrande maggioranza delle etichette mirava a ben altri generi da produrre e promuovere. Fra questi vanno ricordati gli Apoteosi, un gruppo calabrese - di Palmi (RC) - la cui fama non fu pari alla sua bravura. Formata principalmente da tre fratelli - Federico, Massimo e Silvana Idà - pur essendo una band tecnicamente e compositivamente valida, non riuscì a trovare gli spazi giusti in cui inserirsi, ponendo le basi per diventare una delle big del "symphonic progressive rock". Il loro sound principalmente orientato verso gruppi come il Banco o la P.F.M. , fu fondato sui punti classici del genere come l'uso del moog, passaggi di mellotron e piano oppure flauto e chitarra acustica, accompagnati però dalla stupenda voce di Silvana Idà, una delle poche voci femminili ad essere utilizzate. Gli Apoteosi riuscirono nel 1975 ad esordire con il loro primo album (Apoteosi), un vero gioiello del "prog made in Italy", prodotto in poche copie dal padre dei tre fratelli Idà, possessore al tempo di una piccola etichetta. L'album è suonato in maniera magistrale, i pezzi sono degli autentici capolavori, forse penalizzati un pò dall'utilizzo dei clichè tipici dell'epoca. Un album e una band consigliati a tutti gli amanti del genere. Successivamente Massimo Idà è rimasto nell'ambito "leggero" romano collaborando con diversi musicisti (e divagando nella direzione musicale di "Sarabanda" di Enrico Papi), Il batterista Marcello "Buitoni" Suraci ha fatto il session man in mezza Europa lavorando molto dal vivo con artisti italiani (tra gli altri con il povero Alex Baroni). Il chitarrista Franco Vinci - un pò la vera anima del gruppo Apoteosi - è attualmente in giro in Italia con la sua Bootleg Band ed è il frontman dell'unica cover band in Italia di Eric Clapton. La cantante Silvana Idà è una mamma a tempo pieno mentre Federico Idà è purtroppo venuto a mancare qualche anno fa.



se volete assaggiare l'"Apoteosi" potete ascoltare qualcosa qui http://www.myspace.com/apoteosi

[Modificato da krusty.il.clown 15/03/2007 22.22]


20/03/2007 21:03
 
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Area
ho trovato una buona retrospettiva sugli Area

area


Area: una delle formazioni più importanti del Rock Progressivo italiano ed internazionale degli anni 70. Ancora oggi sono un gruppo fondamentale e di riferimento non solo nell’ambito Progressive. Parlare degli Area è senz’altro impegnativo, soprattutto pensando al fatto che, solo per il ”maestro della voce”, Demetrio Stratos, è stato scritto più di un libro. Ovvi motivi di spazio mi obbligano a dare un taglio di sunto a questa retrospettiva che mira ad un duplice obiettivo: cercare di ripercorre brevemente le tappe del gruppo (e magari aprire qualche discussione fra chi di Area si è nutrito fino ad oggi), scoprire o migliorare la conoscenza di un gruppo basilare, essenziale, sostanziale, da cui molti suoni, molte ricerche, molte scelte estetiche ed artistiche, ancora oggi traggono fondamento.

Va subito detto che fin dagli esordi il gruppo spacca critica e pubblico, avendo realizzato tutti dischi di altissimo valore ma fortemente politicizzati e sperimentali. Tutta la loro produzione è definibile come un’esperienza radicale, vissuta in un contesto sociale burrascoso (quello dell’Italia degli ‘anni di piombo’) ma musicalmente felice (Prog in auge, pubblico attento e numeroso). Inoltre gli Area da sempre si sono spinti oltre i confini della musica rock sinfonica e barocca, valicando le linee di demarcazione di quel sound Progressivo tipico di origine inglese che allora dominava la scena musicale. Parliamo di un gruppo la cui produzione musicale è contaminazione, sperimentazione, ricerca evolutiva per antonomasia…crogiuolo di tendenze musicali…jazz-rock-progressive-avanguardia-pop-etnica-elettronica-folk…precursori progressivi della world music… ed altro ancora. Il loro successo è in gran parte frutto di un intensissimo lavoro dal vivo. Fin dall’inizio si esibiscono, tra l’altro, come supporto alle date italiane di artisti internazionali come Gentle Giant,Soft Machine, dei Nucleus ed altri ancora.

La formazione del 1972, quella di partenza, è composta dal flautista Victor Edouard Busniello, Giulio Capiozzo (già batterista di Stratos), Yan Partick Erard Djivas al basso, Patrizio Fariselli al piano e sintetizzatori, Gianpaolo Tofani (ex Califfi, Noi Tre) alla chitarra e sintetizzatori (che, rientrato dall’Inghilterra con nuove idee di elettronica applicata alla musica, entra nel gruppo in sostituzione di Johnny Lambrizzi) e Demetrio Stratos (dal 67 pianista e voce dei “Ribelli”), mitica ed impareggiabile voce, che si esibisce anche all’organo (farà mille cose anche da solo). Successivamente Partick Djivas lascerà il gruppo per la PFM e sarà rimpiazzato da Ares Tavolazzi (che in futuro collaborerà anche a progetti meno progressivi, ad esempio con Francesco Guccini). Anche Busniello abbandonerà gli Area e proseguirà per la sua strada. A questo nucleo si aggiunge la collaborazione di Gianni Sassi (Frankenstein), ideatore di vari progetti culturali del periodo, che si occupa, tra l’altro, di curare l’immagine del gruppo e di redigerne i testi. Parliamo di musicisti dal background a 360°: free-jazz, pop, sperimentazioni elettroniche e contemporanee ed altro, che si uniscono con l’idea comune di creare una “musica totale, di fusione e internazionalista” …in poche parole con l’idea di fare una rivoluzione musicale! Chiarificatrici le parole di Demetrio Stratos in un’intervista del 1974: “Ognuno portava un’esperienza particolare…uno diverso dall’altro…si è cercato di fare una musica stile totale…io vengo dalla Grecia, uno ha avuto esperienze di musica elettronica a Londra, due vengono dal jazz, uno dalla musica contemporanea…e cerchiamo di fondere…di avere un connubio tra dodecafonia, magari, e rock, fra rock e musica balcanica, …e frutto di questa esperienza nasce un gruppo che si chiama Area…” Negli Area, inoltre, l’impegno politico e sociale è fisiologico, lo ritroviamo in tutti i loro testi, voluto ed ostentato fino a polemizzare addirittura con le scelte estetiche di altri gruppi Prog (vedi dichiarazioni di Stratos riguardo a brani come “Dolcissima Maria” della PFM). Siamo di fronte al paradosso, o meglio, al contraltare di carrozze, folletti, fate e maghi che popolano i testi di molti gruppi di allora. Sperimentazione, ricerca sonora, uso della voce finalmente come uno strumento (a cui oggi molti, vedi “Deus ex Machina”, si rifanno), per non parlare del fatto che Demetrio Stratos è sicuramente una delle voci più progredite e significative di tutto l’occidente musicale. Stratos conosce molti modi di utilizzo della voce ed evolve dalla tecnica di emissione contemporanea di due suoni armonici, la diplofonia, per arrivare nel tempo a raddoppiarne il numero (quadrifonia). Già dotato naturalmente di vocalità molto potente ed estesa, conquista presto la padronanza completa dell’apparato fonatorio, arricchendo se stesso e gli altri con i famosi colpi di glottide e gli inconfondibili trilli. I suoi vocalizzi diventano micro-orchestrazioni (voce-strumento) ed è stato definito il polverizzatore della monodia.

Il primo disco è del 1973 e si intitola “Arbeit Macht Frei” (il lavoro rende liberi), la frase apposta sopra ai cancelli del lager nazista di Auschwitz. Un disco di rottura, provocatorio già nel titolo, uno schiaffo in faccia alla tendenza musicale del periodo, in particolare quella italiana. Si tratta di un album in cui dalla trama musicale traspare una tendenza Jazz-Rock- Progressiva già in essere in Europa (Gong, Henry Cow, Soft Machine e la scuola di Canterbury), impreziosita dall’incredibile uso della voce di Demetrio Stratos che grida, sussurra, singhiozza, sale e scende le ottave in maniera mai udita (arriverà all’acuto estremo a toccare i 7000 hertz), funzionalmente al tessuto musicale pregno di influenze etniche, free-jazz, pop e rock. Quest’album contiene “Luglio, agosto, settembre (nero)”, che inizia con una voce femminile che recita in arabo, rubata al museo del Cairo (dicono le note in copertina), cavallo di battaglia del gruppo durante i concerti. Questa formazione calca subito le scene internazionali (8° biennale di Parigi, tour di solidarietà in Cile) oltre a partecipare a molti eventi culturali in patria.

Nel 1974 viene pubblicato ”Caution Radiation Area”, l’album più sperimentale del gruppo. In quell’anno si esibiscono in un concerto “terapeutico” all’ospedale psichiatrico di Trieste, al festival del Parco Lambro di Milano, al primo festival Internazionale di Rovereto. Suonano insieme a Joan Baez in un concerto contro la guerra in Vietnam e al primo Pop Festival di Berna.

1975: esce “Crac!”, che riprende sonorità di maggior orecchiabilità (seppur sempre di ricerca), mantenendo una matrice d’ispirazione free-jazz con richiami a sonorità etniche ed a repertori popolari. “L’elefante bianco” è forse il brano che chiarisce meglio il microcosmo del gruppo di quel momento. Dal punto di vista compositivo e degli arrangiamenti anche brani come “La mela di Odessa (1920)” e “Megalopoli” sono molto fruibili. “Area 5”, invece, consiste di due minuti di pura avant-garde e rappresenta l’intransigenza didattica con cui gli Area volevano educare musicalmente e culturalmente il pubblico.

Il 1975 è anche l’anno dell’album dal vivo, “Are(a)zione”, in cui alle performance live del repertorio conosciuto si aggiunge un brano inedito, “Are(a)zione” e una versione “Area” de “l’internazionale”. Proprio per questa rielaborazione, Stratos accusa il regime di un certo Ceaucescu, da cui era stato criticato. Le esibizioni dal vivo si intensificano ed i loro dischi vengono pubblicati in Francia.

Nel 1976 i dischi degli Area vengono distribuiti in Giappone. Tengono più di 200 concerti dal vivo in Italia e vengono invitati alla Fête de l’Humanité a Parigi e alla Festa do Avante di Lisbona (da cui è tratto il live edito da Cramps “Parigi-Lisbona”). Esce “Maledetti”, lavoro basato su sonorità balcanico-mediterranee ma sempre dal sound spigoloso, con innesti di jazz elettronico sperimentale (ospiti i fratelli Arze, Steve Lacy, Paul Litton, Walter Calloni e Hugh Bullen). Tavolazzi e Capiozzo collaborano a progetti esterni al gruppo, mentre Stratos, Fariselli e Tofani si esibiscono all’Università Statale di Milano con Steve Lacy e Paul Litton (da cui sarà tratto il disco “Event 76”).

Nel 1977 presentano al pubblico “Antologicamente”, con un concerto al Teatro Uomo di Milano (da cui è stato tratto un disco live Cramps, due CD). Paolo Tofani esce dal gruppo.

Nel 1978 gli Area incidono per l’etichetta CGD l’album “gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano”, album che purtroppo è sottovalutato per quanto sia di buon livello artistico. E’ comunque una svolta, i brani diventano brevi e meno progressivi. Non manca improvvisazione esasperata (“Vodka Cola”) e bei richiami jazz (“FFF”). Il gruppo si esibisce in Portogallo, al festival Mondiale della gioventù a Cuba e due volte a l’Avana.

Nel 1979 Stratos lascia il gruppo per dedicarsi a progetti propri e muore a New York il 13 Giugno di leucemia dirompente, proprio alla vigilia di un concerto organizzato in suo favore a Milano (in cui parteciparono oltre 100 musicisti di fronte ad oltre 60.000 spettatori). Aveva trentaquattro anni. La sua prematura scomparsa, lascia un vuoto tutt’ora incolmato nel panorama musicale ed artistico mondiale e frena pesantemente l’esperienza degli Area.

Nello stesso anno Cramps pubblica il live, “Event’76”, l’anno successivo l’antologia “Area 70”.

1980: gli Area pubblicano un album interamente strumentale, “Tic&Tac”, album di musica jazz meno progressiva, stemperata, il peggiore dei loro album che fa subodorare il definitivo scioglimento del gruppo. Realizzano frattanto “Gli uccelli”, di Aristofane (più di 100 repliche in Italia con un tour che termina a Bruxelles).

Il 1982 è l’anno dello spettacolo di teatro e danza, “Tristano e Isotta”. Si sciolgono l’anno successivo. I singoli proseguono l’attività da solisti (chi compone musiche per la TV, chi si butta nel jazz) e continuano ad esibirsi dal vivo, finché, nel 1997, Sony pubblica l’ultimo album, “Chernobyl 7991”. Del nucleo originario troviamo solo Capiozzo e Fariselli ma si respira ancora il sound dei primi dischi (sperimentazioni e tessuti jazz) in cui il brano d’evidenza è quello con John Cage.

Nell’Agosto 2000, la scomparsa del secondo membro storico degli Area, Giulio Capiozzo (autodefinito batterista etnico, a cavallo tra Africa, Oriente, Carabi…e infatti anche i suoi lavori al di fuori degli Area lo dimostrano) chiude definitivamente la possibilità di un proseguimento della storia degli Area.

Da li parte l’avventura del “Patrizio Fariselli Project”, sorto dalle ceneri degli Area…ma questa è un’altra storia…

Con l’occasione del trentennale della pubblicazione del primo album, sono stati rimasterizzati tutti gli album con Stratos (compresa la raccolta e i concerti). L’edizione del cd è molto bella e curata: cartonata, un disco in miniatura con libretto dell’indimenticabile “international POPular group”

Tra le tante frasi degli AREA ve ne segnalo una autoesplicativa:

”…il mio mitra è un contrabbasso che ti spara sulla faccia ciò che pensa della vita; con il suono delle dita si può fare una battaglia che ci porta sulle strade, della gente che sa amare".

Buon Ascolto e…buona ricerca!


Stefano R da http://www.agarthaprog.com/

[Modificato da krusty.il.clown 20/03/2007 21.04]


22/03/2007 01:00
 
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sto apprezzando Le Orme con Felona & Sorona
24/03/2007 12:37
 
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E' stato il punto massimo del rock made in italy, all'inizio abbiamo copiato dall'inghilterra ma dopo abbiam addirittura ricambiato il favore. Tra tutti area (del compianto demetrio stratos, ossia la voce più eccelsa e tecnica della storia del rock, aveva la maggiore estensione vocale al mono e la capacità di cantare con più voci sovrapposte contemporaneamente, siam quasi al paranormale [SM=g27828] ) e PFM (il grande spaghetti rock, tour in tutto il mondo anche a fianco di grandi celebrità come aerosmith e in alta classifica in america)
24/03/2007 13:37
 
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ad esser sincero la Pfm a me non piace...
o meglio non piace troppo...
meglio ancora non mi piace abbastanza o quanto altri gruppi rock-progressive italiani anni'70

la Pfm è stata troppo "divinizzata" secondo me..
con ciò non voglio assolutamente dire che non siano estremamente bravissimi
ma personalmente preferisco altri gruppi come:
Metamorfosi, Area, Banco del Mutuo Soccorso, Apoteosi, Museo Rosenbach...Perigeo [SM=x1303767]


25/03/2007 20:56
 
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Il Banco mi fa venire due palle così, mi dispiace.

La PFM mi piace moltissimo, anche se Di Cioccio si gasa troppo.

Gli Area li amo, specie Crac! [SM=x1303767] E ho anche svariato dischi di Stratos [SM=x1303775]
27/04/2007 21:03
 
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Re:

Scritto da: muwa†alli 25/03/2007 20.56
Il Banco mi fa venire due palle così, mi dispiace.



ma che hai ascoltato del Banco?

B.M.S. del 1972 e Darwin! del 1973 sono eccezionali [SM=x1303767]



mentre oggi mi sono fatto un regalo magnifico:


la discografia completa [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767]
pagata solo 25.90 euro

27/04/2007 23:03
 
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avevo letto di quest'uscita. sul giornale del mio paese c'era un bellissimo articolo sul prog italiano e sul movimento in generale.
08/05/2007 20:58
 
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Niubbo in trasferta
Grandi gli Osanna!! L'uomo mi fa impazzire!

Gli AREA, però... [SM=x1303775] [SM=x1303775]

Gerontocrazia, Arbeit Macht Frei, La mela di Odessa, L'elefante bianco per dirne solo alcune... E l'Internazionale, l'Internazionale... [SM=g27831]
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OPEN YOUR EYES, OPEN YOUR MOUTHS, CLOSE YOUR HANDS AND MAKE A FIST
08/05/2007 21:24
 
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citerei i Museo Rosenbach, con Zarathustra, album stupendo.
10/05/2007 16:33
 
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dopo mesi e mesi di approfondito e soddisfacente ascolto di innumerevoli gruppi rock progressivo italiano degli anni'70
mi sento in grado di stilare una mia prima classifica dei migliori album...

...in ordine dunque:

1 SHOWMEN (Napoli Centrale) - Showmen 2 (1972) _in assoluto il mio preferito [SM=x1303762] [SM=x1303762] [SM=x1303762]
2 METAMORFOSI - E fu il sesto giorno... (1972) _a pari merito con il successivo [SM=x1303767] [SM=x1303767]
/ METAMORFOSI - Inferno (1973)
4 NEW TROLLS - Concerto Grosso N.1 (1971) _orgasmico [SM=g27837]
5 MUSEO ROSENBACH - Zarathustra (1974)
6 JUMBO - Dna (1972)

ora non in permanente ordine...
7 AREA - Arbeit Macht Frei (1973)
8 APOTEOSI - Apoteosi (1975)
9 BANCO DEL MUTUO SOCCORSO - Darwin! (1973)
10 PFM - Storia di un minuto (1972)
11 BALLETTO DI BRONZO - Ys (1972)
12 BANCO DEL MUTUO SOCCORSO - Banco del mutuo soccorso (1972)
13 PFM - Per un amico (1972)
14 ALPHATAURUS - Alphataurus (1973)
15 PANNA FREDDA - Uno (1971)
16 QUELLA VECCHIA LOCANDA - Quella vecchia locanda (1972)
17 AREA - Crac! (1975)
18 QUELLA VECCHIA LOCANDA - Il tempo della gioia (1974)
19 DE DE LIND - Io non so da dove vengo... (1973)
20 BIGLIETTO PER L'INFERNO - Biglietto per l'inferno (1974)

non ho citato, in questa eccezionale classifica, nessun album dei PERIGEO ma non perche non meritino, secondo me, di essere tra i migliori 20, bensi perchè necessitano di una diversa classificazione...e dunque citerò i loro migliori album da soli:

Azimut (1972)
Abbiamo tutti un blues da piangere (1973)
Genealogia (1974)
La Valle dei Templi (1975)

19/05/2007 14:43
 
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GIOVEDI 24 MAGGIO GRATIS A CIAMPINO PER IL CIAMPINO JAZZ FESTIVAL 2007

JAMES SENESE

featuring NAPOLI CENTRALE


James Senese: sax, flauto e voce degli SHOWMEN prima e dei Napoli Centrale poi.

due straordinari gruppi rock progressive anni'70 (MADE IN NAPLES)

notevole anche la sua carriera solista...

non vedo l'ora [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767]

non ho mai desiderato tanto un concerto in vita mia [SM=g27837]


25/05/2007 00:20
 
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OH MY JAMES!!!

INCOMMENSURABILE!!!

chi lo avrebbe mai detto che questo sessantaduenne sapesse suonare cosi splendidamente il sax e cantare con la grinta che ha mostrato sta sera?!?


puro jazz-rock progressive

JAMES STRAORDINARIO nel far vibrare quel suo sax [SM=x1303767]

bravi anche i musicisti che lo hanno accompagnato, che però non erano i vecchi Napoli Centrale...
(bassista, batterista e tastierista)
non essendoci chitarre PURTROPPO [SM=g27813] non han suonato nulla degli SHOWMEN [SM=x1303761]

ma il concerto è stato ugualmente squisito [SM=x1303762]


10/06/2007 16:30
 
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io sopra a tutti (anche se non ho sentito certo molta roba) c'è Storia di un Minuto, PFM...sarà per il basso straordinario [SM=x1303767] [SM=x1303767] [SM=x1303767]
25/06/2007 21:56
 
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wooouuufffhhh!!!!!!!
14 settembre 2007 OSANNA IN CONCERTO @ STAZIONE BIRRA IN ROMA

21 settembre 2007 BALLETTO DI BRONZO IN CONCERTO @ ST. BIRRA (RM)

[SM=x1303802] [SM=x1303802] [SM=x1303802] [SM=x1303802]

01/08/2007 13:54
 
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Re: wooouuufffhhh!!!!!!!

Scritto da: krusty.il.clown 25/06/2007 21.56
14 settembre 2007 OSANNA IN CONCERTO @ STAZIONE BIRRA IN ROMA

21 settembre 2007 BALLETTO DI BRONZO IN CONCERTO @ ST. BIRRA (RM)

[SM=x1303802] [SM=x1303802] [SM=x1303802] [SM=x1303802]



Due concerti imperdibili. Peccato che abito vicino a Milano e non riesco a scendere. Quanto ai due gruppi sopracitati, cosmico il Balletto, inarrivabili gli Osanna. Dico solo una cosa: PALEPOLI.
§§§§§§§§§§§§§]|[§§§§§§§§§§§§§

Svendo Tristi Statue della Libertà, action figures di Daron Malakian intento a fare l'ennesima stronzata e Le-Chiavi-Lasciate-Sul-Tavolo! Contattare T.O. Fregato per ulteriori informazioni!


01/08/2007 16:11
 
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Volevo aggiungere qualche altro nome, mi son accorto che il prog italiano è sterminato e ci son mille piccoli capolavori.

Alphataurus (proprio eccezionali questi)
Celeste
Cervello
Corte Dei Miracoli
Jacula (non proprio prog ma da sentire, black metal ante litteram:))
Pholas Dactylus
picchio dal pozzo
Sigillo Di Horus
Stormy six
Maxophone
Jumbo
The trip
Alan sorrenti
Alusa fallax

Se qualcuno sa dirmi qualcosa su queste band gliene sarei grato che per ora conosco solo la musica ed è eccezionale

Tra l'altro vorrei segnalare l'album maiden voyage degli iron maiden, non è uno scherzo, ascoltare per credere (inglesi penso, ovviamente son degli omonimi del gruppo di harris)
01/08/2007 19:58
 
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Maledetto Andre!!! Ti vedi gli Osanna! [SM=x1303761]

Maelstrom, io conosco gli Stormy Six, anzi conosco solo l'album Un biglietto del tram.
E' spettacolare, meraviglioso, splendido, pezzi come Stalingrado, Nuvole a Vinca, Dante Di Nanni, La sepoltura dei morti, per citarne solo alcuni, sono incredibili. E poi il violino elettrico è bellissimo. [SM=x1303762]
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