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TG Lost Keys: Notizie dal mondo

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2007 14:37
18/04/2007 22:44
 
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Studenti e professori barricati nelle stanze. L'aggiornamento delle notizie arriva loro via internet
La scorsa settimana l'università ha ricevuto minacce circa possibili bombe. Esclusa la pista del terrorismo
Virginia, strage nel campus: 32 morti
"Ha messo in fila tutti e ha sparato"

Il cecchino, un ventenne asiatico, si è ucciso. Aveva due armi corte da guerra. Ci sono anche venti feriti
Nell'agosto 2006 nella stessa università si era nascosto un evaso


VIRGINIA (Stati Uniti) - Peggio della strage della Columbine High School, l'America è di nuovo sotto shock. Un uomo spara in due fasi, prima ammazza una persona: poi cambia aula, fa almeno sette minuti a piedi senza essere intercettato dalla polizia, entra in una classe -forse quella della ex fidanzata - e fa fuoco all'impazzata. Il bilancio, dopo ore di allarme e di panico - l'università è tuttora isolata ed è impossibile per chiunque lasciare o anche solo muoversi all'interno dello stabile - è di almeno 32 morti e ventuno feriti.

Il killer si è sicuramente ucciso, era un ventenne di origine asiatica. Era armato con due armi corte calibro 9, probabilmente da guerra. Il movente pare sia passionale: cercava la fidanzata. La Virginia Tech, situata in un'area agricola della Virginia, ha oltre 26 mila studenti ed è rinomata per i suoi corsi scientifici.

Le sparatorie - La dinamica dei fatti è ancora molto confusa. La prima sparatoria è avvenuta intorno alle sette e trenta. L'uomo ha cominciato a sparare in uno dei dormitori e poi nelle classi del glorioso e famoso complesso della Viriginia tech university occupato da circa novecento studenti e tutti del primo anno. I primi testimoni parlano di "un uomo armato in modo pesante che ha cominciato a sparare mentre attraversava la Norris Hall", uno dei complessi dell'università.

Allarme via web - Alle sette e mezzo il campus è già in piena attività. Gli studenti stanno per raggiungere le classi e sono in giro per il complesso. Fondamentale è stato, in quel momento, raggiungere il numero più alto di studenti e raccomandare di non lasciare nè le stanze nè le classi. L'università ha così deciso di dare l'allarme via web facendo lampeggiare l'allerta sui numerosi video sparsi nel campus. Tutte le lezioni sono state cancellate e agli studenti è stato chiesto di restare chiusi nei loro edifici e comunque lontani dalle finestre. Questa prima sparatoria, in base alle prime testimonianze, sarebbe avvenuta nella West Ambler Johnston Hall, un dormitorio per circa novecento studenti che è stato subito circondato dalle auto della polizia e da uomini dei reparti speciali dell'Fbi. Le operazioni però sono state ostacolate dal cattivo tempo, vento e neve.

La seconda sparatoria - E' quella con il bilancio più pesante. Secondo le prime ricostruzioni l'uomo armato - non è chiaro ancora se aveva un complice - ha raggiunto dopo circa tre ore e nonostante il campus fosse blindato il Dipartimento di ingegneria, la Norris hall, distante almeno sette minuti a piedi dalla West Ambler. Qui, dicono fonti della Fox, è entrato nelle classi, cercando la fidanzata. In una classe avrebbe messo in fila gli studenti e avrebbe fatto fuoco. Una sorta di esecuzione.

Le altre stragi - Nell'agosto 2006 la Virginia tech era stata al centro di una caccia all'uomo perché un detenuto evaso da un vicino penitenziario si era rifugiato nel campus dopo aver ucciso due poliziotti. Negli States non è stata mai dimenticata la strage del Columbine, a Denver. E solo qualche mese fa, nel settembre 2006, un sequestratore uccise una ragazza in un liceo, sempre in Colorado.

Bush: "Orrore e massacro" - "La nostra università è stata colpita da una tragedia di monumentali proporzioni - ha detto il presidente della Virginia Tech, Charles Steger - La nostra università è sotto shock per questo orrore". Il presidente degli Stati Uniti George W.Bush si è detto assalito dall' "orrore" per la strage di studenti. La portavoce della Casa Bianca Dana Perino ha precisato che "resta intatto il diritto al porto d'armi ma tutte le leggi in materia devono essere rispettate".

La scorsa settimana l'università aveva ricevuto minacce circa possibili esplosioni. L'Fbi ha escluso comunque la pista del terrorismo.

Fonte: repubblica
19/04/2007 01:41
 
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"If we surrender our liberty in the name of security we shall have neither"
lo disse Franklin, padre della dichiarazione d'indipendenza americana.
in questo caso potrebbe essere "If we surrender our security in the name of security we shall have neither" .

questo perchè ci sono due questioni :
1)il solito caso del ragazzo "impazzito" "con problemi" ecc...
2)la facilità con cui ci si procura armi negli USA, la cui vendita è legale in nome della libertà di ognuno di difendersi da solo.


ora, a parte l'evidenza del "possedere un'arma non ha mai reso sicuro e invulnerabile nessuno", in una società che manifesta gravi problemi di disagio, credo che questo "weapons free for all" non sia la scelta migliore. anzi aumenta i crimini, perchè il passo tra legittima difesa e omicidio è breve e di difficile individuazione. quando poi queste armi possono essere tranquillamente usate così...

poi vabbè, continuare a dire che si tratta di incidenti isolati, di pazzi che saltano fuori dal nulla, per caso...dopo 20 fatti simili mi sembra di un'ipocrisia illimitata, degna di una società che fatica a scoprire di non essere perfetta...
22/04/2007 15:58
 
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sono cose assurde, e le famiglie e tutta la popolazione devono chiedersi un po' perchè accadono tutte queste cose invece di parlare sempre di casualità
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Un muto dice a un sordo "un cieco ci sta spiando e uno zoppo ci sta inseguendo!"
25/04/2007 13:17
 
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Approvata la legge delega: semplifica le procedure per l'ingresso, non abolisce
ma modifica i Cpt. E il ministro ammette un problema "tecnico" sulla copertura finanziaria
Immigrazione, via libera alla riforma
"Troppi clandestini, bisogna cambiare"

Amato: "Non avremo più numeri al lotto, ma cifre realistiche"
Novità anche nel campo della giustizia: "L'extracomunitario non è un mafioso"


ROMA - Via libera dal Consiglio dei ministri al disegno di legge delega sull'immigrazione che riforma la legge Bossi-Fini. Il testo - che porta la firma dei ministri dell'Interno Giuliano Amato, e della Solidarietà sociale Paolo Ferrero - prevede alcune novità importanti, rispetto alla Bossi-Fini attualmente in vigore: dalla semplificazione delle procedure per ottenere il permesso di soggiorno a nuove regole per i Cpt, che non scompaiono ma cambiano radicalmente.

Le nuove norme. Tra le novità, la possibilità di entrare per cercare lavoro iscrivendosi ad apposite liste, o attraverso una banca dati di raccolta delle richieste e delle offerte. O anche il ritorno dello sponsor (già previsto dalla Turco-Napolitano, e abolito dalla Bossi-Fini): a fare da garante per l'ingresso in Italia di un extracomunitario potrà, infatti, essere sia un privato cittadino sia uno sponsor istituzionale. Cioè enti locali, sindacati, associazioni imprenditoriali. C'è anche l'opportunità, per lo straniero in possesso di "risorse finanziarie adeguate", di "autosponsorizzarsi".

Il commento del ministro. "La modifica della Bossi-Fini si è resa necessaria perché i meccanismi adottati dalla stessa legge per l'immigrazione hanno favorito uno sproporzionato ingresso di immigrazione clandestina nei confronti dell'immigrazione legale - ha spiegato Amato, in conferenza stampa - la necessità di avere un contratto di lavoro prima di entrare in Italia è un congegno che può funzionare e che abbiamo mantenuto per il personale qualificato, ma non può funzionare per quello non qualificato o per le badanti, che si possono assumere solo dopo averle guardate in faccia''.

I numeri. Mai più "numeri al lotto" per i permessi di immigrati ma previsioni "più realistiche": questa la promessa del ministro. Per le badanti, in particolare, "entro un limite prefissato ci potranno essere delle modifiche. Perché se per le imprese il numero di lavoratori stranieri è prevedibile non lo è invece per le badanti. Ci sarà quindi un margine di elasticità".

Immigrati e giustizia. Amato ha sottolineato che l'iimigrato "non è un mafioso", dunque "non ha senso che esista un diritto criminale speciale per l'immigrato. Se fa un falso documentale, il suo falso vale quanto quello fatto da un cittadino italiano da sette generazioni". Insomma, nel ddl "i reati non sono stati cancellati ma ricondotti al codice penale. La disciplina della Bossi-Fini vedeva nell'immigrato un potenziale nemico della legge con caratteristiche specifiche proprie". Cambiamenti anche sulla figura di magistrato chiamato a giudicare chi commette reati. "Sarà il giudice ordinario e non il giudice di pace ad occuparsene, perché riguarda i diritti della persona, che hanno gli immigrati come gli italiani di settima generazione".

I Cpt. Senza attendere l'approvazione della legge, due imminenti direttive del ministro dell'Interno permetteranno l'entrata della stampa nei Cpt e la chiusura di alcuni di questi che sono "di troppo" (su questo punto, è già in prgramma una verifica della situazione). Lo ha annunciato Amato, sottolineando che le due direttive accolgono le proposte della Commissione De Mistura. Il ministro ha confermato che "i Cpt rimangono ma esclusivamente per coloro che si sono sottratti all'identificazione e che sono in transito tra la fase dell'espulsione deliberata e non attuata". Insomma, i centri di accoglienza ci saranno ma non avrà una caratteristica repressiva. Rispetto all'entrata dei giornalisti, il ministro ha detto sarà condizionata a richieste ai prefetti e dovrà essere organizzata.

La copertura finanziaria. Il ddl ha ancora in sospeso, ha rivelato Amato, una questione "tecnica" che riguarda la copertura finanziaria, di cui si stanno interessando i tecnici dell'economia. Rispetto al finanziamento della legge "stiamo, per la verità, ancora cercando la formula e stiamo discutendo". Visto che la spesa sarà collegata al 2008 e quindi non c'è un problema di copertura per il 2007 - ha osservato - "si sta quindi valutando se quantificarla fin d'ora e poi inserirla in Finanziaria o prevederla direttamente nella Finanziaria".

Altri provvedimenti del Cdm. Il Consiglio dei ministri ha approvato anche il ddl che sancisce un giro di vite contro i reati ambientali che prevede multe fino a 250 mila euro e carcere fino a un massimo di dieci anni, più le aggravanti. Introdotti anche i reati di associazione a delinquere finalizzata al crimine ambientale. Il provvedimento sulla siccità, invece, sarà esaminato dal Consiglio dei ministri il prossimo 4 maggio. Secondo il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio l'emergenza acqua riguarda i settori agricolo e industriale, "ma non i consumi domestici". Almeno per ora.

fonte: repubblica

era ora che venisse sostituita una legge a dir poco pessima quale la Bossi-Fini. spero che con questo nuovo disegno di legge possa cominciare presto ad esserci qualche risultato, ma è chiaro che bisognerà lavorarci a lungo su questo problema.
26/04/2007 22:22
 
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Sei le persone arrestate. Si ipotizza che ci siano filmati delle violenze
Drogavano e abusavano di bimbi a scuola
Rignano Flaminio (Roma): insegnanti e collaboratori di una scuola materna ed elementare narcotizzavano i piccoli tra i 5 e i 10 anni

ROMA - Li narcotizzavano, e spesso anche drogavano, per costringerli poi a partecipare a giochi erotici. Vittime di alcuni insegnanti e collaboratori di una scuola materna ed elementare di Rignano Flaminio, vicino Roma, erano alcuni bambini tra i 3 e i 10 anni. Sei le persone arrestate - tre maestre, il marito di una di loro, una bidella e un addetto a una pompa di benzina - questa mattina dai carabinieri di Bracciano su disposizione della Procura di Tivoli, dopo un'indagine durata oltre un anno e partita a seguito della denuncia di alcuni genitori.
ACCUSE - Le accuse ipotizzate per le sei persone arrestate, tutte residenti tra Morlupo e Rignano Flaminio, due paesi alle porte della capitale, sono quelle di associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione di minore, sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, violenze sessuali su minore di anni 10 e atti osceni in luogo pubblico. Secondo quanto è emerso dalle indagini degli investigatori dell'Arma, alcuni docenti e collaboratori della scuola comunale materna conducevano le giovani vittime al di fuori del complesso scolastico e le costringevano a giochi erotici narcotizzando e drogando spesso i bambini.
L'INCHIESTA - Se l'inchiesta dei carabinieri su un presunto giro di pedofilia a Rignano Flaminio risale al luglio scorso, lo scandalo nel paese è scoppiato la mattina del 13 ottobre 2006 quando i carabinieri della compagnia di Bracciano eseguirono un blitz nella locale scuola materna. Su disposizione della Procura di Tivoli due maestre e una bidella furono portate in caserma dove furono interrogate a lungo. Nel registro degli indagati furono iscritte sei persone. Comprensibile lo sconvolgimento nel piccolo comune tra Roma e Viterbo dove vivono settemila abitanti. Le indagini sarebbero cominciate in seguito a quattro denunce presentate da famiglie di alunni che avevano notato - e fatto attestare da tanto di certificati medici - strani arrossamenti o piccole escoriazioni nelle zone dei genitali dei bambini. I piccoli coinvolti si disse che erano una quindicina. La vicenda spaccò il paese tra accusatori e difensori. In mezzo, il sindaco, Ottavio Coletta, il quale convocò una riunione pubblica in Comune esortando la magistratura a chiarire al più presto la situazione. Già da allora circolò la voce in base alla quale i carabinieri avevano accertato che in orario scolastico i bambini venivano portati con un pulmino in un locale privato, dove venivano fatti spogliare e ripresi mentre subivano abusi sessuali. Alcuni, per essere tenuti calmi, sarebbero stati addirittura drogati.
GLI ARRESTATI - Come detto sono tre maestre, una bidella della scuola materna di Rignano Flaminio e due uomini, uno dei quali marito di una delle insegnanti, le sei persone arrestate. Il sesto arrestato, è un cittadino cingalese, di giovane età, che avrebbe svolto il ruolo «di attore» nei giochi erotici cui venivano costretti i bambini. Due delle tre maestre arrestate , sono in servizio nella scuola da alcuni decenni e, oltre ad essere madri, sono nonne di bambini che hanno la stessa età degli scolari che sarebbero stati sottoposti a violenze sessuali. Una delle due è prossima al pensionamento.
Secondo quanto è emerso dalle indagini, le tre maestre e la bidella, conducevano i bambini, circa quindici, in un appartamento attiguo alla scuola di proprietà di una delle insegnanti, il cui marito, operatore televisivo ex Rai e attualmente impiegato in una tv locale, riprendeva le scene di pedofilia che avevano per protagonista il giovane cingalese. I carabinieri della compagnia di Bracciano, comandati dal capitano Emanuele De Ciuceis, stanno indagando per accertare se i filmati pedofili siano stati messi in commercio attraverso internet o venduti direttamente come cassette.

Fonte: wikipedia

era da tanto tempo che non restavo scioccato da una notizia. coloro che arrecano questo tipo di dolore ai bambini sono le persone più schifose che esistono al mondo e meritano, a differenza di chi propende per la pena di morte, di soffrire per il resto dei loro giorni, di provare fisicamente ciò che hanno passato questi poveretti. il mio più grande pensiero va ai bambini che hanno sofferto questi traumi. ci vorrà un sacco di tempo per farli riprendere, ma di certo questi sono episodi che li segneranno per tutta la vita.
p.s. mia madre è insegnante d'asilo e quando frequentavo judo ho lavorato con immenso piacere con bambini di tenera età, questo per far capire il perchè di un commento così "acceso" da parte mia che di solito non arrivo a farli.
04/05/2007 15:55
 
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Lo "sconcerto" del Primo Maggio, lo si vorrebbe chiamare.
Due fatti che lasciano l'amaro in bocca in un giorno di festa.
Due funerali : uno delle parole, l'altro dei fatti.
Ma il primo è stato notato, ne abbiamo parlato tutti; l'altro richia di passare tragicamente inosservato.
AD Andrea Rivera, il cantante che durante il Concerto del Primo Maggio in piazza S.Giovanni ha accusato la chiesa di "non essere evoluta" per non aver concesso i funerali a Welby, l'Osservatore Romano ha risposto con durezza.
Forse usando la parola sbagliata, ma certo [scrive l'autore] non sbagliando il concetto, ha risposto definendo "terrorista" quel suo modo di parlare.
Che è un modo per aizzare gratuitamente l'odio contro la Chiesa.
La polemica è divampata sui giornali e anche ai più laicisti è parso evidente che nelle parole di Rivera c'era qualcosa di stonato.
Ma intanto il giorno dopo, nella periferia "povera" di Roma, in una chiesa certo non bella come S.Giovanni,durante il funerale di Vanessa Russo, la ragazza uccisa in metropolitana, si è alzato contro la chiesa un altro grido di (forse inconsapevole) odio.
Quando il parroco ha invitato (potremmo dire che faceva il suo mestiere?) a "perdonare chi si è macchiato di un crimine così assurdo" la madre di Vanessa ha urlato "Mai!". Un urlo straziato e straziante e lo si può ben capire.
Molto meno comprensibile è che gli altri, tanti altri, abbiano approfittato di questo "mai" per trasformarlo in un coro.
SOrge allora un domanda ancora più drammatica : Qual'è il vero funerale negato? Quello di Welby o questo senza perdono?
Qual'è il più grave attacco contro la Chiesa? che un cantante reciti sul palco il suo stantio [scrive l'autore dell'articolo] anticlericalismo, o il brutale rifiuto di ciò che il cristianesimo ha di più umano da offrire a questo mondo pieno di dolore e di violenza?
Forse più tremendo delle parole di Rivera, che almeno hanno suscistato scandalo, c'è questo desolante vuoto di un popolo per il quale la parola "perdono" non dice più nulla di umano e credibile.
Ma allora : perchè nessuno, giornale, politico, cattolico,ha alzato la voce in difesa del parroco di Roma?



Articolo apparso su "L'Eco di Bergamo" 4/5/2007.
Lo posto perchè mi ha fatto riflettere e, tra le altre cose, l'ultima considerazione la condivido.

[Modificato da Benny404 04/05/2007 15.55]

04/05/2007 17:08
 
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appunto. è inutile fare i moralizzanti quando non ci si comporta nemmeno seguendo gli insegnamenti della religione. so che anche se può dar fastidio (io sono credente) qualche critica è giusta, ma questi episodi sono più tristi di una critica alla chiesa.
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09/05/2007 22:47
 
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Il candidato gollista batte al ballottaggio la socialista
Ségolène Royal Nicolas Sarkozy è il nuovo presidente
Ha ottenuto il 53,06% dei voti contro il 46,94% della sua rivale per l'Eliseo. Alcuni scontri in serata a Parigi, Lione, Lilla e Nantes

PARIGI - Nicolas Sarkozy, 52 anni, è il nuovo presidente della Francia, il sesto della Quinta Repubblica. Assumerà la carica il 17 maggio succedendo a Jacques Chirac. Il leader del partito Ump (Unione per un movimento popolare), come avevano previsto i sondaggi degli ultimi giorni, si è imposto in modo chiaro al ballottaggio nei confronti della candidata socialista Ségolène Royal. I risultativi definitivi dello scrutinio dicono infatti che Sarkozy ha ottenuto il 53,06% dei voti mentre alla Royal è andato il 46,94%. Altissima l'affluenza al voto: 84,83%, schede bianche e nulle 3,63%.
Circa un minuto dopo la chiusura dei seggi, Ségolène Royal è apparsa in televisione ammettendo la sconfitta e facendo gli auguri di buon lavoro al prossimo presidente. In serata ci sono stati scontri tra manifestanti di sinistra e polizia in piazza della Bastiglia a Parigi, Lione, Lilla e Nantes. François Hollande, segretario del Partito socialista, ha invitato gli elettori di sinistra «alla calma e alla coerenza».

TRA LA FOLLA - C'è voluta circa mezz'ora per Sarkozy per arrivare alla sede dell'Ump a Parigi, mentre le televisioni trasmettevano in diretta le immagini della sua auto di rappresentanza nera, circondata da decine di moto, che percorreva le strade di Parigi. Alla sede già lo attendevano in strada migliaia di sostenitori, che si erano radunati con i tricolori al vento, i palloncini e i drappi blu del partito già dalle 18, quando gli organi d'informazioni belgi e svizzeri di lingua francese, non sottoposti alle leggi di Parigi, avevano diffuso i primi exit poll che già dimostravano il chiaro successo del candidato gollista. Quando le urne sono state chiuse e anche le tv francesi hanno potuto annunciare i primi sondaggi, si è alzato un possente urlo di gioia tra i sostenitori dell'Ump.

«AMO LA FRANCIA» - «Cari compatrioti, sono fiero di appartenere a una grande nazione. Io amo la Francia. Ora è il mio turno di donare alla Francia tutto ciò che lei mi ha dato», ha esordito il vincitore delle presidenziali. «Ho rispetto per Ségolène Royal e per i milioni di elettori che hanno votato per lei», ha detto Sarkozy zittendo subito alcuni fischi dei suoi fan quando ha citato la rivale socialista. «La priorità va all'autorità, alla morale, al rispetto, all'orgoglio della Francia e della nazione. Faccio appello a tutti i francesi a unirsi a me per evitare il settarismo e l'intolleranza». Poi Sarkozy ha citato l'Unione europea: «Sono sempre stato europeista, e credo alla costruzione europea e questa sera tutti noi siamo più europei». Gli applausi più convinti sono arrivati quando si è rivolto ai «nostri amici americani». Sarkozy, a sorpresa, ha detto agli americani di «non opporsi alla lotta contro il riscaldamento globale». «Inoltre, ha detto Sarkozy, «la Francia sarà a fianco alle infermiere bulgare ingiustamente condannate a morte in Libia con l'accusa di aver diffuso l'Aids, sarà a fianco delle donne costrette al burqa, sarà a fianco di Ingrid Betancourt, ancora in mano ai guerriglieri colombiani, perché la libertà è sempre stata la missione della Francia», ha concluso Sarkozy.

ROYAL - Quasi nello stesso momento della chiusura dei seggi, Ségolène Royal è apparsa alla sede socialista per confortare i propri elettori. «Auguro al prossimo presidente di svolgere al meglio la propria missione», ha esordito la candidata riconoscendo la sconfitta. «Ringrazio soprattutto i milioni di elettori che mi hanno dato il voto: dico a loro che è iniziato un movimento che non finirà qui. Ho dato tutte le mie forze e continuerò con voi. La grande partecipazione si è tradotta in una rinascita, soprattutto tra i giovani che hanno votato in massa». Ségolène Royal ha telefonato subito a Sarkozy per felicitarsi della sua vittoria.

IL VOTO - Secondo la principale tv francese, Tf1, il voto dei sostenitori del candidato centrista François Bayrou si è diviso equamente: 40% per Sarkozy e 40% per Royal, con il 20% di astensioni o voti nulli. Il 66% degli elettori del candidato di estrema destra Jean-Marie Le Pen ha invece votato per Sarkozy, mentre il 19% si è astenuto, come aveva indicato il leader del Fronte nazionale.

COMMENTI IN FRANCIA - «Gli elettori francesi hanno evitato una nuova catastrofe francese», ha dichiarato in diretta Le Pen alle 20,30. I socialisti hanno perso le elezioni presidenziali al primo turno, ha detto l'ex ministro Dominique Strauss-Kahn, mettendo in rilievo che mai come il 22 aprile «la sinistra è stata tanto debole». «Per la sinistra ora si apre una nuova epoca», ha ammesso François Hollande, segretario socialista e compagno di Ségolène Royal. François Bayrou si è congratulato con Sarkozy per la vittoria, invitando tuttavia «destra e sinistra a unire le loro forze» in futuro.

SCONTRI - Verso le 22 ci sono stati alcuni scontri in piazza della Bastiglia a Parigi, dove circa 2 mila sostenitori di Ségolène Royal si erano dati appuntamento già nel pomeriggio per attendere i risultati. I manifestanti, alcuni a volto coperto, hanno gettato pietre e altri oggetti contro i poliziotti, che hanno risposto con i lacrimogeni. Piazza della Bastiglia è il tradizionale e storico luogo di incontro della sinistra francese. Incidenti si sono verificati anche a Lione, Lilla e Nantes, dove la polizia ha disperso circa 600 manifestanti di estrema sinistra che tentavano di avvicinarsi alla sede locale dell'Ump.

FESTA - Negli stessi momenti, invece, sempre a Parigi ma in piazza della Concordia si è svolta la grande festa dei sostenitori di Sarkozy. Il neopresidente ha parlato verso le 23, quando è apparso insieme alla moglie Cécilia: «Siate fraterni, tendete la mano, siate tolleranti. Date l’immagine di una Francia unita», ha detto Sarkozy. «La vittoria è bella solo se è generosa. Sarò il presidente che combatte le ingiustizie, ma non possono esserci diritti senza la i doveri. Ognuno avrà la sua opportunità, ma dovrà guadagnarsela con il suo lavoro. Insieme scriveremo una nuova pagina della storia di Francia: non vi mentirò, non vi tradirò, non vi deluderò».

LE CONGRATULAZIONI A SARKOZY - Moltissime le telefonate di congratulazioni a Nicolas Sarkozy da parte di tutti i leader mondiali. Tra i primi a congratularsi con il prossimo presidente francese c'è stato il primo ministro italiano Romano Prodi. Poi c'è stata la chiamata del presidente americano George W. Bush, che «è impaziente di lavorare con Sarkozy per proseguire la nostra solida alleanza», ha detto un portavoce della Casa Bianca. Congratulazioni anche dal presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, dal re del Marocco Mohammed VI, dalla cancelliere tedesca Angela Merkel, dal premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero, dal presidente del Senegal Abdoulaye Wade, dal premier britannico Tony Blair.

07 maggio 2007

Fonte: Corriere.it

pace all'anima dei francesi....

[Modificato da AERIALS-88 09/05/2007 22.48]

31/05/2007 22:05
 
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Roma, Cnr: non solo smog anche cocaina nell'aria

ADN Kronos - Gio 31 Mag, 15:30

Roma, 31 mag . (Adnkronos/Ign) - Non solo smog, anche cocaina e cannabinolo nell'aria della Capitale. E' il dato 'choc' che emerge da uno studio del Cnr sull'inquinamento atmosferico presentato oggi a Roma. Gli scienziati hanno analizzato tutti i vari composti tossici presenti nell'atmosfera di Roma, ma anche di Taranto e Algeri. Nella capitale sono state rilevate concentrazioni massime di cocaina in particolare nei mesi invernali e soprattutto al centro della città e nell'area dell'Università La Sapienza.

Le tracce di varie droghe nel particolato a Roma sono state rilevate dai ricercatori dell'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Cnr ed è, secondo gli scienziati, la prima volta che accade al mondo. Il gruppo di ricerca dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico (Iia) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, guidato da Angelo Cecinato, ha dunque condotto una ricerca che si inquadra nel contesto più ampio della valutazione di composti tossici presenti nel materiale particolato ed è stata essenzialmente condotta in due aree urbane italiane (Roma e Taranto) e ad Algeri.

I risultati dello studio hanno evidenziato, oltre alla presenza di cocaina e di sostanze tossiche conosciute (come il benzopirene C20H12, un idrocarburo cancerogeno presente nel fumo di sigaretta, negli scarichi degli autoveicoli e nelle emissioni da combustione), quella di cannabinolo (il principale componente attivo di marijuana e hashish) e altre droghe, anche se meno dannose, come nicotina e caffeina. ''Le concentrazioni più elevate di cocaina sono state riscontrate al centro di Roma e specialmente nell'area dell'Università La Sapienza, anche se, - precisa Cecinato dell'Iia-Cnr- a causa del limitato numero di misure eseguite non si può dire con certezza che il quartiere universitario sia quello più inquinato da cocaina. Né possiamo affermare tout court che vi siano più diffusi il consumo e/o lo smercio di droghe: le cause di questa concentrazione sono tutte da indagare''.

Comunque, tracce di varie sostanze stupefacenti, cocaina e cannabinolo, sono state osservate anche in aree extraurbane e nei parchi cittadini, dove sembrano più alte che nelle strade di traffico. La cocaina appare in concentrazioni molto più basse nella città di Taranto, mentre risulta assente ad Algeri. Al contrario, nicotina e caffeina risultano presenti in tutte le aree studiate, ''dimostrando l'estrema diffusione del consumo di queste sostanze e la loro permanenza nell'aria ambiente'', spiega Cecinato.

L'analisi dell'evoluzione stagionale della cocaina in aria indica che le concentrazioni massime (a Roma, circa 0,1 nanogrammi per metro cubo) si raggiungono nei mesi invernali, ''probabilmente per la più frequente e intensa stabilità atmosferica, ossia a causa dell'inversione termica al suolo che 'blocca' le emissioni d'inquinanti nei più bassi strati dell'atmosfera, impedendone la dispersione''.

(Adnkronos)

benissimo, cominciamo pure a pippare senza volerlo...
16/06/2007 11:06
 
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Venezia, annullato Heineken Jammin Festival dopo tromba d'aria
sabato, 16 giugno 2007 9.59
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MILANO (Reuters) - Il Comune di Venezia, Milano Concerti e Heineken hanno deciso di annullare tutti i concerti previsti per oggi e domani nel corso dell'Heineken Jammin Festival a Venezia, dopo che ieri sera una violenta tromba d'aria causato danni al palco ferendo una ventina di persone.

Lo hanno riferito in una nota Ca' Farsetti, Milano Concerti e Heineken, ribadendo quanto annunciato ieri sera dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari.

"Una tromba d'aria di inaudita violenza abbattutasi sull'area del festival ha divelto le torri di amplificazione, reso inagibile il palco principale e messo fuori uso fondamentali impianti tecnici ed elettrici", si legge nella nota in cui gli organizzatori precisano che, data l'entità dei danni, è risultato impossibile proseguire con la manifestazione.

Secondo quanto riferito dal Comune di Venezia e dagli organizzatori, ieri sera sono rimaste ferite 19 persone tutte in modo non grave, tuttora ricoverati negli ospedali del Veneziano.

L'edizione 2007 dell'Heineken Jammin Festival doveva svolgersi a San Giuliano, nella terraferma veneziana, con in programma ieri sera anche l'unica data italiana dei Pearl Jam, poi annullata assieme anche all'attesissimo concerti di Vasco Rossi in programma per domani sera.



[SM=g27831]
16/06/2007 11:45
 
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Mi dispiace:
1) per le persone coinvolte che volevano gustarsi ore di musica e invece son dovuti andare in ospedale;
2) per chi sarebbe dovuto andare domani (vedi hiriel) e dopodomani e invece si ritrova a non fare un cazzo;
3) per artisti come Smashing Pumpkins e Pearl Jam che tornavano in Italia in un atmosfera festante e invece hanno assistito a tale scena (per i Pearl Jam tra l'altro è una storia già vista);
4) per la città di Venezia che ormai, dopo quest'episodio, se lo sarà giocato il festival per colpa di emeriti imbecilli che non attaccano bene al suolo delle torri.
01/07/2007 15:48
 
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si ricomincia...

Massimo livello di allerta nel paese: cinque persone arrestate
Suv in fiamme contro l'aeroporto di Glasgow
Gordon Brown ha parlato di un "attentato" collegato alle autobombe disinnescate a Londra. Non ci sono stati feriti


GLASGOW - La Gran Bretagna è di fronte alla paura di una ripresa del terrorismo e il neo primo ministro Brown ha lanciato il suo monito «l'Inghilterra non cederà al male». Dopo i due attentati sventati a Londra venerdì, sabato un Suv in fiamme è stato lanciato contro il principale terminal dell'aeroporto di Glasgow. Due uomini a bordo del veicolo fuoristrada hanno tentato di forzare l’ingresso del terminal dello scalo, in una corsa che si è conclusa con la vettura in fiamme e, fortunatamente, nessuna vittima, ma con uno dei due attentatori gravemente ustionato. Uno dei due uomin aveva addosso al momento dell'arresto un congegno esplosivo improvvisato.

All’arresto dei due responsabili è seguito, domenica all'alba, quello di altri due sospetti sull'autostrada M6, nella contea dello Cheshire (nord dell'Inghilterra) un uomo di 27 e una donna di 26 anni. Più tardi la polizia britannica ha arrestato anche una quinta persona a Liverpool sempre nell'ambito dell'indagine sulle autobombe di Londra e l'attacco all'aeroporto di Glasgow.
Il neo-primo ministro britannico Gordon Brown ha parlato da subito di un "attentato" e, come si legge sul sito della Bbc, "gli inquirenti collegano l’accaduto ai fatti di Londra".

PERQUISIZIONI A GLASGOWE LIVERPOOL - Una serie di abitazioni a Glasgow è stata successivamente sottoposta a perquisizione di polizia in relazione al fallito attentato. Le perquisizioni si sono soffermate in particolare su alcune case dell'area del Renfrewshire.
Anche a Liverpool la polizia non si è limitata all'arresto ma ha bloccato una parte di Penny Lane, un via immortalata da un'omonima, famosissima, canzone dei Beatles. Gli agenti hanno portato in quella strada, che si trova nella zona sud della città, i cani-poliziotto in grado di annusare gli esplosivi e sono entrati in una casa per procedere ad una perquisizione.

MASSIMA ALLLERTA - Il Paese è al massimo livello di allerta contro gli attacchi terroristici. Il nuovo primo ministro britannico Gordon Brown ha convocato il comitato per la sicurezza e il ministero degli Interni ha elevato il livello di allerta al grado più alto sui cinque previsti: "critical", riservato alle situazioni in cui si ritiene possibile un attacco imminente. Brown ha invitato la popolazione alla massima vigilanza. Un forte spiegamento di forze dell'ordine è previsto per alcuni grandi eventi in programma in questi giorni: dal concerto di Wembley in ricordo della principessa Diana al torneo di Tennis di Wimbledon, dove peraltro domenica si osserva il giorno di risposo.

ALLARME ANCHE ALL'AEROPORTO DI LIVERPOOL - Controlli a tappeto di qualunque cosa appaia sospetto in tutti gli aeroporti britannici considerati obiettivo numero uno di eventuali attentati terroristici. Lo sottolinea la Bbc ricordando non solo l'attacco all'aeroporto di Glasgow ma anche la chiusura per otto ore di quello di Liverpool, dove era stato individuato un veicolo sospetto. Negli aeroporti sono state adottate misure speciali: incrementate le operazioni di pattuglia e chiuse le strade che conducono ai terminal in modo da impedire l'avvicinarsi di autobomba.

RIAPERTO PARZIALMENTE L'AEROPORTO - È stato intanto parzialmente riaperto lo scalo di Glasgow dove si trovano attualmente, in attesa di poter partire, almeno 2.300 passeggeri. Gordon Dewar, direttore dell'aeroporto, ha assicurato che lo staff ha lavorato tutta la notte per consentire un rapido ritorno alla normalità. Naturalmente sono inevitabili ritardi e cancellazioni di voli. Anche a Liverpool numerosi voli previsti per questa mattina sono stati cancellati. L'aeroporto di Liverpool è stato riaperto intorno alle 4.00 di domenica mattina. In un comunicato la polizia ha reso noto che «un veicolo (non meglio specificato) è stato portato via dall'aeroporto ed ora viene esaminato dai tecnici»

01 luglio 2007

Fonte: corriere.it
24/07/2007 22:38
 
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Paura nel Gargano. Amato: «Usare tutte le risorse disponibili»
Emergenza incendi, 2 morti a Peschici
Due cadaveri carbonizzati scoperti in un'auto. Tremila evacuati. In azione nella zona anche mezzi e uomini delle forze armate

MILANO - L'emergenza incendi nel Gargano fa due vittime a Peschici. I cadaveri carbonizzati di due ottantenni, un fratello e una sorella, sono stati trovati vicino a un'auto in zona San Nicola. Non trova conferma invece la notizia diffusa in precedenza di altre due vittime morte asfissiate e i cui corpi, si era detto in un primo momento, sarebbero stati ritrovati lungo il litorale di Peschici. Tremila persone sono state evacuate tra Peschici e Vieste per il vasto incendio. Lo fa sapere la Protezione civile. A dare assistenza nell'area del Gargano sono impegnati anche 350 volontari.
FERITI - Secondo le prime stime fatte dagli operatori sanitari di Peschici, 400 persone circa sono state curate nei due posti medici messi in funzione, con patologie non gravi che vanno dalle ustioni di primo grado alle insufficienze respiratorie causate dal fumo degli incendi. Risulta un solo ricoverato per trauma cranico all’ospedale di San Giovanni Rotondo, sarebbe caduto da un balcone cercando di sfuggire alle fiamme.
SITUAZIONE CRITICA IN PUGLIA - La zona compresa tra Vico del Gargano, Vieste e Peschici (Foggia) è stata evacuata per un ampio incendio divampato sulla punta esterna del promontorio del Gargano. Le fiamme sono alimentate da un forte vento di libeccio che rende difficoltosi gli interventi dei mezzi di soccorso. La zona di Peschici, per la quale si nutre maggiore preoccupazione, è quella periferica della 167, dalla quale, secondo alcune testimonianze, si leva un denso e ampio fumo nero. Numerosi i camping e i villaggi turistici che sono stati evacuati nella zona.

VENDOLA - «C’è mezzo Gargano in fiamme» ha dichiarato il presidente della regione Puglia Nichi Vendola parlando con i giornalisti a Foggia dove si cerca di gestire la difficile emergenza dell’incendio di Peschici. Secondo Vendola, «i soccorsi sono stati immediati ma ci sono 10 chilometri di incendio da fermare e c’è pericolo anche per Mattinata».
Il fumo degli incendi sull'abitato di Peschici (Ansa)

VIMINALE IN ALLERTA - Per far fronte ai numerosi incendi che interessano in queste ore la Puglia ma nache altre vaste aree del Centro-Sud, il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, d'intesa con il presidente del Consiglio, ha dato indicazione per un «uso pianificato e coordinato a livello centrale di tutte le risorse a disposizione». Le risorse da usare contro gli incendi sono quelle dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile e della Forestale, «in modo da garantire la massima copertura con uomini e mezzi in ogni Regione interessata dall'emergenza». Tutte le Prefetture, intanto, fa sapere il Viminale, sono pienamente mobilitate per dare il proprio contributo all'interno di questo sforzo complessivo.
PRODI TURBATO, CORDOGLIO DI NAPOLITANO - Il presidente del Consiglio, in continuo contatto con il ministro dell'Interno e il capo della Protezione civile, fa sapere attraverso una nota di Palazzo Chigi, di essere rimasto particolarmente turbato dalla notizia delle vittime di Peschici, esprimendo il suo dolore e quello di tutto il governo. E un comunicato del Quirinale rende noto che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è messo in contatto con il Presidente della Regione Puglia Nicki Vendola, e con il Prefetto di Foggia Sandro Calvosa ai quali ha chiesto di rappresentare i sentimenti di cordoglio e di solidarietà ai familiari delle vittime di Peschici.
FIAMME ANCHE IN ABRUZZO, SICILIA E CALABRIA - Roghi anche nel Molise, nelle Marche, e poi anche in Campania, nel Lazio, in Sardegna ed in Sicilia. Dodici persone sono state intossicate dal fumo a causa del vasto incendio che ha paralizzato la zona Sud di Termoli. Due persone sono state ricoverate e le loro condizioni sono state giudicate più serie dai sanitari dell'ospedale San Timoteo. Due campeggi sono stati distrutti da un incendio di macchia mediterranea e pini marittimi nel comune di Casalbordino, sulla costa chietina. Tutti i vacanzieri sono stati fatti allontanare, mentre le fiamme hanno raggiunto le strutture divorandole. Alcune auto in sosta sono esplose. Fiamme anche in Sicilia, dove tre vigili del fuoco sono rimasti intossicati durante le fasi di spegnimento di un vasto rogo che si è sviluppato nella zona nord di Agrigento, in contrada Calcarelle. Le fiamme altissime si sono diffuse sino a raggiungere un deposito dell'Enel all'interno del quale si trovava anche del gasolio. Per evitare che il deposito potesse esplodere i vigili del fuoco sono riusciti a isolarlo. A Nuoro deliberato lo stato d'emergenza. Il Lazio è stato interessato da 114 incendi che hanno toccato, seppur in maniera diversa, tutte e 5 le province regionali.

24 luglio 2007

dio che casino...
11/10/2007 17:22
 
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"È sardo": sconto di pena dopo violenza

Hannover - "E' sardo". E' questa l'attenuante "etnica e culturale" con cui i giudici tedeschi di Hannover hanno ridotto la pena a un cameriere 29enne italiano colpevole di aver segregato, torturato e violentato per tre settimane la ex fidanzata lituana, perché convinto che lo tradisse.

"E' sardo" La sentenza è di un anno fa ma è stata resa nota solo in questi giorni in quanto il legale del giovane, l’avvocato Annamaria Busia, sta tentando di fargli scontare la pena in Italia. E nella sentenza si legge testuale: "Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell’imputato. È un sardo. Il quadro del ruolo dell’uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante me deve essere tenuto in considerazione come attenuante".

"Sentenza razzista" Il fatto di essere nato in Sardegna, per il giudice tedesco, rende meno grave la responsabilità del giovane che, convito che la fidanzata lituana lo tradisse, l’ha tenuta prigioniera per tre settimane sottoponendola anche a violenze sessuali di gruppo e arrivando a orinarle addosso. Le convinzioni sui sardi del magistrato hanno fatto risparmiare al cameriere 29enne almeno due anni di carcere. Il suo avvocato rimane comunque indignato. "È una sentenza razzista", afferma sconcertata Annamaria Busia.

"Non una cultura sarda di segregazione" "Se le motivazioni dei giudici sono quelle riportate dagli organi di stampa c’è da inorridire". Il presidente del Consiglio regionale della Sardegna Giacomo Spissu, raggiunto al telefono, commenta così la notizia dello sconto "perché sardo" al giovane che ha violentato la sua ex fidanzata in Germania. "Non c’è - precisa Spissu - alcuna cultura sarda di segregazione e violenza sulle donne e di gratuita perversione. Si tratta di un episodio di violenza e, come tale, da condannare".

11/10/2007 17:39
 
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Re: "È sardo": sconto di pena dopo violenza
Benny404, 11/10/2007 17.22:


Hannover - "E' sardo". E' questa l'attenuante "etnica e culturale" con cui i giudici tedeschi di Hannover hanno ridotto la pena a un cameriere 29enne italiano colpevole di aver segregato, torturato e violentato per tre settimane la ex fidanzata lituana, perché convinto che lo tradisse.

"E' sardo" La sentenza è di un anno fa ma è stata resa nota solo in questi giorni in quanto il legale del giovane, l’avvocato Annamaria Busia, sta tentando di fargli scontare la pena in Italia. E nella sentenza si legge testuale: "Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell’imputato. È un sardo. Il quadro del ruolo dell’uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante me deve essere tenuto in considerazione come attenuante".

"Sentenza razzista" Il fatto di essere nato in Sardegna, per il giudice tedesco, rende meno grave la responsabilità del giovane che, convito che la fidanzata lituana lo tradisse, l’ha tenuta prigioniera per tre settimane sottoponendola anche a violenze sessuali di gruppo e arrivando a orinarle addosso. Le convinzioni sui sardi del magistrato hanno fatto risparmiare al cameriere 29enne almeno due anni di carcere. Il suo avvocato rimane comunque indignato. "È una sentenza razzista", afferma sconcertata Annamaria Busia.

"Non una cultura sarda di segregazione" "Se le motivazioni dei giudici sono quelle riportate dagli organi di stampa c’è da inorridire". Il presidente del Consiglio regionale della Sardegna Giacomo Spissu, raggiunto al telefono, commenta così la notizia dello sconto "perché sardo" al giovane che ha violentato la sua ex fidanzata in Germania. "Non c’è - precisa Spissu - alcuna cultura sarda di segregazione e violenza sulle donne e di gratuita perversione. Si tratta di un episodio di violenza e, come tale, da condannare".





belloooo..quindi posso violentare chiunque? [SM=g27835]

11/10/2007 21:24
 
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e chi è Chiunque?


Lo chiamano già "turismo dell'Olocausto". E' quello messo in atto da un gruppo di giovani naziskin altoatesini che da Bolzano hanno raggiunto il vecchio campo di concentramento di Dachau e lì si sono fatti fotografare urlando il famigerato "Sigh Heil!" e levando il braccio nel saluto hitleriano davanti al cippo che ricorda il forno crematorio di Dachau. Oppure mettendosi in posa davanti alla scritta "Arbeit macht frei" sul cancello del campo, o mostrando le magliette con disegnate le machinen-pistol usate dai guardiani di allora per abbattere chi non obbediva agli ordini. A documentare il tutto è il settimanale L'Espresso, in edicola domani, con un reportage sull'avanguardia del terrore, quella capace di superare ogni limite e fatta di persone pronte all'insulto più estremo, all'oltraggio di qualunque memoria. Un oltraggio rappresentato anche da quelle foto dove compaiono giovani con indosso t-shirt con la sagoma delle SS davanti al monumento ispirato dall'intreccio dei corpi scheletrici nelle fosse comuni. Oppure foto di giovani con l'accendino acceso sotto le immagini delle sinagoghe bruciate in Germania durante la famosa "Notte dei cristalli". Le foto in questione pubblicate in esclusiva dal settimanale sono quelle sequestrate dai carabinieri del Ros di Bolzano nel corso di un'inchiesta sui naziskin altoatesini. Erano custodite da alcune delle persone ritratte. I sette ripresi nelle immagini hanno patteggiato condanne tra i 12 e 30 mesi di carcere, l'ultima sentenza è di qualche settimana fa. Ma proprio ai fini processuali il dato rilevante è rappresentato dal fatto che per il codice penale italiano il "turismo dello sterminio" non ha rilevanza. Neppure la legge Mancino del 1991 aveva ipotizzato tale livello di oltraggio. Il procuratore capo di Bolzano, Cuno tarfusser, e il pm Axel Bisignano nel sostenere l'accusa contro la banda dei gitanti di Dachau non hanno quindi potuto far pesare quello sfregio alla Memoria. Eppure - scrive il settimanale - il fenomeno dei tour nazisti è in crescita costante: dai luoghi hitleriani classici si passa sempre più spesso a incursioni antisemite.




fenomeno dilagante in una zona ricca, a cui lo Stato italiano consente privilegi assurdi per ragioni ignote (fanno la secessione? e a me?)... Riapriamo i forni. Oltretutto sono stati protagonisti di azioni di violenza anche contro italiani...
12/10/2007 12:52
 
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La notizia del sardo è davvero assurda,da dove esce fuori sta cosa della cultura sarda [SM=x1303768] ?
Poi per l'altra,basterebbe riaprire i campi di concentramento




I'm in hell without you
Cannot cope without you two
Shocked at the world that I see
Innocent victim, please rescue me
13/10/2007 14:36
 
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Re:
metal17601, 12/10/2007 12.52:

La notizia del sardo è davvero assurda,da dove esce fuori sta cosa della cultura sarda [SM=x1303768] ?
Poi per l'altra,basterebbe riaprire i campi di concentramento




Il mondo gira al contrario
[Modificato da artisticsoil 13/10/2007 14:37]

13/10/2007 14:37
 
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Re: Re:
artisticsoil, 13/10/2007 14.36:




Scusate..doppio post!cancellatelo!
..volevo modificare l'altro e invece l'ho quotato!


[Modificato da artisticsoil 13/10/2007 14:38]

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